Storia dell’Argento Colloidale
Gli effetti curativi di alcuni metalli erano noti fin dall’antichità, anche se le cause delle infezioni di origine batterica non erano conosciute.
Per esempio l’utilizzo dell’argento come agente purificante è riconosciuto da circa seimila anni, quando gli Egizi lo utilizzavano per purificare l’acqua che dovevano conservare per lunghi periodi.
Molti popoli marinari usavano l’argento per mantenere inalterate le caratteristiche dell’acqua, del vino e dell’aceto durante i loro viaggi.
Il rame era più impiegato nell’antichità sotto forma d’acqua o polvere per la sterilizzazione delle ferite; si narra che il padre della medicina, Ippocrate di Coo (V-IV secolo a.C.), raccomandava l’uso del rame per trattate le ulcere alle gambe, associate alle vene varicose.
I Greci spruzzavano una polvere secca di rame sulle ferite fresche, per evitare le infezioni.
Altra storia curiosa, ma sicuramente vera perché riportata in molti trattati, è quella risalente al 1300, quando la chiesa cattolica adottò l’argento per i suoi calici e vaschette onde evitare i contagi tra ecclesiastici che utilizzavano gli stessi manufatti durante la pratica dell’eucaristia.
Alla fine dell’ottocento un medico tedesco (F. Crade), specializzato nelle patologie dell’occhio, arrestò un’epidemia che causava la totale cecità, a carico dei bambini in fase neo natale, con l’utilizzo di un preparato a base d’argento. Nei primi anni del 900 la polvere d’argento fu utilizzata per la cura delle malattie polmonari in modo particolare la tubercolosi.
Ora gli ioni d’argento sono decisamente apprezzati nel trattamento delle ustioni e delle infezioni agli occhi, specie nei neonati.
Una recentissima malattia che si presenta sempre sotto forma epidemica e colpisce le seconde vie respiratorie e che può portare alla morte, la legionella, è prevenuta attraverso l’uso di ioni d’argento.
Descrizione
Prima dell’avvento degli antibiotici l’argento era considerato come uno dei fondamentali trattamenti contro le infezioni ed il più potente antibiotico ad ampio spettro… totalmente “naturale”.
Il suo ritorno alla conoscenza ed all’utilizzo risale agli anni ’70 del secolo scorso.
Gli antimicrobici sono sostanze naturali o chimiche, organiche od inorganiche, che inibiscono la crescita di batteri o funghi. La loro attività dipende da parametri quali concentrazione nel substrato, temperatura in cui operano, pH( acidità), tipologia del substrato, tipologia del microrganismo da combattere, oltre che dalla presenza di umidità ed ossigeno, potenti alimenti dei batteri e dei funghi.
Altro importante uso degli antimicrobici è quale ingrediente attivo… quindi sono impiegati per mantenere la superficie in uno stato igienico, cioè pulito e sterilizzato (per superficie nel nostro caso sono tutte quelle parti del corpo del cane che hanno bisogno di essere deterse).
La loro funzione è quella di sopprimere batteri, funghi, aiutare a ridurre gli odori, proteggere in generale dai microrganismi patogeni (che danno origine ad una malattia).
Gli ingredienti attivi si distinguono tra organici come il triclosano (sostanza chimica molto diffusa ora in collutori, dentifrici, saponi ecc.) ed inorganici, come quelli a base di ioni d’argento.
Quasi tutti i metalli pesanti hanno proprietà antibatteriche:oro, zinco,piombo, nichel, argento,rame, cadmio e mercurio.
A causa di motivi pratici, costo d’utilizzo e sicurezza (taluni hanno un’alta tossicità) solo alcuni sono utilizzati; i più comuni sono appunto l’argento, lo zinco ed il rame.
L’argento per la sua bassissima tossicità e la sua grande efficacia è lo ione generalmente più usato. Il suo utilizzo può essere concretizzato con differenti sistemi: lamina di rivestimento (molto costosa); sali disciolti in acqua (questo metodo molto utilizzato ha però una persistenza antibatterica limitata nel tempo); puro in piccolissime quantità (questo sistema, chiamato oligodinamico, è senz’altro conosciuto ed ha grande efficacia).
Infine va ricordato quello più attuale e valido: incorporare lo ione d’argento in un vettore che ne regola il rilascio e la longevità.
Questi catalizzatori e scambiatori possono essere altri minerali quali la zeolite, lo zinco ecc.. che diventano veri e propri vettori degli ioni.
E’ essenziale conoscere come lo ione agisce in modo sterilizzante sul battere.
Dalle informazioni più recenti si può affermare che opera sul microbo attraverso una sorta di ingestione che distrugge subito la parete cellulare del microbo-battere (la parete cellulare è un sottile rivestimento che delimita la cellula di tutti gli organismi viventi, la separa con l’ambiente esterno e ne regola gli scambi con quest’ultimo). Questa dinamica preclude ogni possibilità di riproduzione e di funzione metabolica del germe-battere.
Come si può osservare dall’illustrazione, tra lo ione d’argento bioattivo ed il germe / batterio esiste una sorta di effetto calamita, con la distruzione immediata del secondo appena giunge a contatto con la funzione catalizzante del primo.
Nel recente passato sono comparsi prodotti apparentemente simili a MICROMED: il risultato ottenuto non è stato all’altezza del potente mezzo utilizzato.
Questo perché l’elemento è stato inserito in maniera “migrante”… in parole povere si è distribuita una insufficiente “patina superficiale” che scompariva dopo i primi utilizzi.
Al contrario: MICROMED bioattivo e la nuova fibra high-tech Trevira ® ha sviluppato e prodotto delle microfibre funzionali con numerosissimi filamenti (che, prestando attenzione, si possono osservare ad occhio nudo). In questo modo la sostanza attiva (ione d’argento) è integrata stabilmente nelle microfibre e non si modifica nel tempo.
L’effetto antimicrobico è permanente ed efficace e non è influenzato nè dai lavaggi nè dall’utilizzo continuo, senza subire alterazioni. I prodotti sono utilizzabili sino al completo consumo del tessuto.
Trevira Bioactive ® è certificato Oeko-Tek, valutata assolutamente sicura per l’ambiente.